Sarà presentata alla Regione la perimetrazione delle aree da sottoporre a regime fiscale agevolato.
Porto Torres muove i passi per diventare una zona franca doganale. Martedì prossimo in Regione saranno presentate le proposte emerse durante il tavolo di lavoro attivato dal Comune di Porto Torres, a cui hanno preso parte la Provincia di Sassari, l’Autorità portuale del Nord Sardegna, la Capitaneria di Porto e il Consorzio industriale provinciale di Sassari.
Durante la riunione che si è tenuta ieri nel Palazzo del Marchese è stata elaborata una proposta di perimetrazione delle aree che potrebbero rientrare nel regime di zona franca doganale per le merci estero su estero. La proposta sarà portata all’attenzione della Regione Sardegna. «Abbiamo individuato come possibile area da inserire nella zona franca doganale il Centro intermodale delle merci, una zona ampia quattordici ettari, con un capannone di duemila metri quadri e un’area adiacente di circa quaranta ettari che potrebbe essere utilizzata per la movimentazione», afferma il sindaco Beniamino Scarpa. L’area è in possesso dei requisiti urbanistici per tali attività. «Inoltre – prosegue il sindaco – abbiamo pensato di introdurre nell’area a regime di fiscalità agevolata anche il pontile solidi, oggi inutilizzato ma che può diventare una grande risorsa per il nostro territorio». L’altra ipotesi formulata dal tavolo di lavoro prevede che nella zona franca doganale venga inclusa anche l’area di Truncu Reale, oltre a quella di San Marco (per quanto riguarda l’aeroporto di Fertilia). La Regione dovrà poi sottoporre la perimetrazione all’attenzione del governo nazionale. «La zona franca doganale – prosegue Beniamino Scarpa – ha effetti sulla tassazione relativa alle materie prime che arrivano dall'estero e che sono usate per lavorazioni destinate all'estero. Avrebbe importanti risvolti positivi: il regime di fiscalità agevolata per le merci potrebbe attrarre gli investimenti, favorire la nascita di nuove imprese e sostenere le imprese già in loco. Finora è stata applicata a Trieste (l’area di Cagliari è stata solo perimetrata) e penso che potrebbe diventare un ottimo strumento anche per lo sviluppo del nostro territorio. Auspichiamo con forza, inoltre – conclude il sindaco – l’attivazione della zona franca integrale, la cui istituzione è stata richiesta dalla Regione Sardegna all’Unione Europea attraverso un’iniziativa che noi sosteniamo».
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