Insediato il tavolo con le forze sociali ed economiche

Amministrazione, enti e associazioni a confronto per portare avanti le rivendicazioni del territorio.

Data:
10 marzo 2016

Un tavolo permanente con le forze sociali ed economiche per rivendicare il ruolo di Porto Torres, reclamare più sostegno e attenzione verso il tema della disoccupazione e lanciare iniziative che possano consentire di trasformare la crisi in una opportunità di rinascita. È stato “battezzato” ieri pomeriggio, nel palazzo comunale, il tavolo tra l'amministrazione, i rappresentanti dei lavoratori, delle associazioni di categoria e le associazioni cittadine.

Un confronto voluto dal sindaco Sean Wheeler per mettere di fronte i delegati del settore produttivo e individuare le rivendicazioni da portare all'attenzione della Regione e del governo nazionale, «perché – ha sottolineato il primo cittadino – non c'è una sola vertenza a Porto Torres, ma è giusto parlare nel complesso di una “vertenza Porto Torres”. Tutta la città sta facendo i conti con la crisi, tanti settori della nostra economia sono in difficoltà. È il momento di camminare uniti. Sarà un percorso lungo e non semplice, ma abbiamo il dovere e la responsabilità di provarci». All'invito hanno risposto i delegati di enti strumentali come il Consorzio industriale provinciale, di Confindustria e Confcommercio in rappresentanza del mondo delle imprese e dei commercianti, dei lavoratori del settore chimico e dei pensionati, delle associazioni e del mondo della pesca. In apertura il direttore del Cip, Luigi Pulina, ha snocciolato alcuni dati che hanno fornito la temperatura della crisi: «Negli ultimi quattro anni le aziende dell'indotto sono passate da 186 a 124 e lo stesso Consorzio ha registrato un decremento nel trattamento reflui di circa l'ottanta percento. Stiamo portando avanti iniziative per attrarre investimenti e imprese, ma il percorso non è breve. Auspichiamo che i progetti di bonifica di Eni partano al più presto. Per tamponare una crisi così grave e dare risposte ai disoccupati sarebbe necessario un intervento straordinario della Regione con progetti di lavoro socialmente utile a cui noi potremmo dare il nostro contributo operativo».

Per Enrico Pescio (Filctem Cgil) e Davide Tilocca (Femca Cisl) «è necessario chiedere ad Eni di rispettare la parte del protocollo d'intesa sulla chimica verde in cui l'azienda si impegnava ad investire in questo settore e a realizzare tutti gli impianti. Le bonifiche devono essere un atto dovuto. Bisogna pretendere dall'azienda ogni possibile facilitazione per consentire l'utilizzo dei terreni a nuove imprese che vogliono insediarsi, soprattutto quelle “green”. Gli stessi piani europei e regionali per l'agricoltura, inoltre, potrebbero essere improntati all'incentivazione della filiera della chimica verde». La valorizzazione della filiera agricola è ritenuta fondamentale anche per il direttore di Confindustria, Simone Masia, il quale ha ricordato il congelamento dei Pfsl, bandi a cui avevano partecipato numerose imprese del settore industriale, agricolo e turistico. «La Regione, inoltre, può cogliere anche l'opportunità che viene data dalla legge di stabilità – ha aggiunto Masia – la quale prevede interventi di welfare aziendale a favore dell'imprenditoria femminile». Per Carlo Colombino, rappresentante di Confcommercio, «le serrande abbassate sono sinonimo di aziende che non esistono più. Bisogna lavorare sul turismo e su iniziative di attrazione anche per chi abita nell'hinterland, promuovendo il city branding che punti a valorizzare quanto di buono abbiamo: la storia, l'archeologia, l'ambiente. È indispensabile fare rete con i comuni dell'area vasta, sfruttando la programmazione europea 2014/2020, e con l'Università, con la quale sarebbe utile sviluppare Centri di ricerca su bonifiche e sanità, in considerazione delle conseguenze che ancora questo territorio sta pagando». Adonella Mellino, presidente della Consulta del Volontariato, ha evidenziato «come le associazioni cittadine abbiano impedito che la città “esplodesse” dal punto di vista sociale. Dobbiamo unire le capacità di ognuno, sfruttare i fondi strutturali e investire su noi stessi, lavorando sulla formazione». Gianni Frassetto (Sindacato Pensionati Spi Cgil) ha chiesto di «costruire un'intesa con la Regione e il governo, coinvolgendo parlamentari e consiglieri regionali. Porto Torres non può continuare ad andare avanti sostenendosi solo sui redditi dei pensionati che oggi mantengono figli e nipoti».

Per il vicesindaco Sebastiano Sassu «l'incontro è stato molto costruttivo; questo è il momento in cui tutti dobbiamo toglierci le “magliette”: la città ha bisogno che ognuno faccia la propria parte». Il sindaco Wheeler ha ribadito che «Porto Torres, con il suo porto e le tante aree da rendere disponibili, è infrastrutturata per accogliere nuove imprese e questo è uno dei punti principali da cui iniziare. Non scordiamoci che esiste l'incubatore del Cip. È estremamente importante, inoltre, che da parte di tutti gli intervenuti sia emersa la volontà di fare rete. Forse dovremo cominciare ad avere una visione diversa della nostra realtà, non più basata sulla dipendenza da qualcuno. In questo percorso dobbiamo avere sostegno: Porto Torres ha dato tanto a tutto il territorio ed è tempo che il territorio faccia qualcosa per Porto Torres».

Insediato il tavolo con le forze sociali ed economiche
Insediato il tavolo con le forze sociali ed economiche  

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Ultimo aggiornamento

14/06/2022, 13:43

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