“Navigium Isidis: i culti orientali a Turris Libisonis tra portualità e scambi culturali”
Online la registrazione integrale del convegno come importante documento culturale sulla città
Data:
08 marzo 2024
Sono stati oltre trenta gli studiosi che da tutta la Sardegna e dal resto d’Italia si sono dati appuntamento nella sala “Filippo Canu” di Porto Torres per partecipare al convegno “Navigum Isidis: i culti orientali a Turris Libisonis tra portualità e scambi culturali”, organizzato il 5 e il 6 marzo dall’assessorato alla Cultura del Comune di Porto Torres e dal Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta “J.F. Champollion”, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Sardegna e la Soprintendenza ABAP per le Province di Sassari e Nuoro e con il patrocinio dell’Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa “La Rotta dei Fenici".
Il convegno è stato registrato integralmente e resterà a disposizione sulla pagina youtube del Comune di Porto Torres come importante documento culturale sulla città al link:
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Nelle due giornate di intenso lavoro e confronto fra i maggiori esperti dei culti egizi e orientali, epigrafisti, docenti universitari, direttori e operatori museali, funzionari archeologi della Soprintendenza che hanno parlato delle ultime scoperte effettuate nel territorio turritano, dello stato attuale delle ricerche e delle prospettive future è emerso in particolare il ruolo chiave dell'antica città di Porto Torres nell’ambito della diffusione dei culti orientali in epoca imperiale. L’approdo era infatti crocevia di culture, di credenze e di vivaci scambi commerciali.
Il congresso è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco Massimo Mulas, del Presidente del Consiglio comunale Franco Satta, del direttore del Centro Studi di Egittologia Civiltà Copta “J.F.Champollion” Giacomo Cavillier, dell’assessora comunale alla cultura Maria Bastiana Cocco e del Soprintendente ABAP Bruno Billeci. La parola poi ai relatori del congresso, strutturato in quattro sezioni che hanno consentito anche un aggiornamento di carattere culturale su tutti gli studi che ruotano intorno alla Colonia di Turris Libisonis.
«Un convegno altamente qualificante e qualificato – ha detto il sindaco Massimo Mulas – capace di evidenziare tutte le potenzialità della nostra città che, come 2000 anni fa, può ambire ad avere un ruolo centrale nel bacino del Mediterraneo». Il primo cittadino ha inoltre ricordato la figura della compianta archeologa Antonietta Boninu a cui la città di Porto Torres deve tanto. A lei si devono infatti importanti scoperte, come la domus di Orfeo, il satiro delle terme Maetzke, l’apertura dell’Antiquarium Turritano e l’area di via delle Terme.
«Si è trattato del primo grande evento culturale del 2024 nel Nord Sardegna – ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale Franco Satta - che ha permesso di concentrare l’attenzione dei massimi esperti sulla fondazione e sullo sviluppo della cultura della Colonia romana di Turris Libisonis, situata in un punto nodale di comunicazione fra la penisola iberica, la Francia meridionale e l’approdo di Ostia che era il porto di Roma».
«La vivacità degli scambi commerciali, con l’intenso traffico di merci, persone e con esse pluralità di idee e forme del culto, fa di Turris Libisonis – ha aggiunto l’assessora alla cultura Maria Bastiana Cocco - un vero e proprio “laboratorio religioso” per la precoce attestazione dei culti isiaci ed orientali, come dimostra la straordinaria ara di Bubastis, esposta nel nostro Antiquarium Turritano».
Il prezioso reperto databile all’anno 35 d.C è probabilmente la più antica tra le sette iscrizioni presenti nell'area occidentale del Mediterraneo in cui è menzionata la dea Iside.
Il titolo del convegno richiamava proprio la festa di età imperiale - Navigium Isidis - dedicata alla dea protettrice dei marinai e della navigazione e celebrata ogni 5 marzo quando, in occasione della riapertura della stagione della navigazione, si mandava alla deriva in mare un vascello a lei consacrato. I relatori attraverso i rispettivi contributi, oltre ad aver approfondito i principali aspetti legati a indagini e attestazioni epigrafiche e archeologiche che sottolineano la valenza scientifica del territorio turritano hanno evidenziato la profonda tolleranza religiosa che caratterizzava l’antichità mediterranea: una lezione di saggezza dal passato.
Ultimo aggiornamento
08/03/2024, 12:41
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