Il cittadino puo comprovare determinati fatti, stati o qualità personali attraverso dichiarazioni rese alla Pubblica Amministrazione e a chi fornisce pubblici servizi, in sostituzione delle normali certificazioni; queste hanno una durata pari a quella del certificato che vanno a sostituire.
Il cittadino è responsabile di quanto dichiarato in autocertificazione. Le amministrazioni effettuano gli opportuni controlli sulla loro veridicità; le eventuali dichiarazioni false o mendaci comportano la denuncia all'Autorità giudiziaria e la decadenza dai benefici ottenuti.
Tramite autocertificazione il cittadino può dichiarare, tra l'altro, i seguenti dati anagrafici:
- data e luogo di nascita
- residenza
- cittadinanza
- godimento diritti civili e politici
- stato civile
- esistenza in vita
- stato di famiglia
- titolo di studio
- qualifica professionale
- esami sostenuti
- titoli di specializzazione, abilitazione, aggiornamento, qualifica tecnica e formazione.
Tramite l'autocertificazione si possono dichiarare anche altri dati quali quelli inerenti la propria situazione reddituale, economica e fiscale (reddito, possesso e numero di codice fiscale/partita IVA, qualità di vivenza a carico), posizione giuridica (qualità di legale rappresentante, tutore, curatore, assenza condanne panelai, assenza misure di prevenzione, assenza di stato di fallimento o liquidazione) ed altri dati ancora quali l'appartenenza ad un ordine professionale, iscrizione in albi o elenchi tenuti dalle PP.AA., posizione agli effetti degli obblighi militari, qualità di studente o di casalinga.
Non possono essere oggetto di autocertificazione, ai sensi del DPR 445/2000:
- certificati sanitari e medici
- certificati veterinari
- certificati di origine
- certificati di conformità CE
- certificati marchi e brevetti
In ogni caso l'autocertificazione NON deve essere sottoposta ad autentica di firma.